IL NATALE DI CONDIVISIONE E RISPETTO

25 Dicembre 2023

Era la mattina di Natale, e la chiesa risuonava di canti festosi. Al termine della messa, il maestro Teo si trattenne alcuni minuti nella piazzetta antistante la chiesa con gli alunni della sua classe, anch'essi presenti con i loro genitori, giusto il tempo di scambiarsi gli auguri.

Quell'incontro casuale rese quel giorno ancora più speciale: i bambini, con gli occhi scintillanti di gioia, corsero incontro al maestro per abbracciarlo.

Teo, circondato dai sorrisi e dagli abbracci, era felice di vedere la sua classe così entusiasta. I genitori si unirono al gruppo, e la piazza si riempì di calore e allegria.

Marcellino, uno dei bambini, chiese al maestro "Per te cos'è il Natale?"

Il Maestro Teo rispose senza esitazione, con la solita saggezza e simpatia che lo caratterizzava:

"Il Natale riveste un'importanza particolare per noi cristiani. È un periodo che simboleggia rinascita e rinnovamento, un'opportunità per avvicinarci alla nostra storia e alle radici del nostro passato. Allo stesso tempo, rappresenta un ponte che ci connette al futuro, apportando speranza e prospettive nuove".

Tuttavia, una mamma intervenne con una domanda riflessiva:

"Non credi che nella scuola non si debba parlare del Natale per rispettare i bambini che professano altre religioni?".

Il maestro Teo sorrise e rispose:

"Il rispetto è il fondamento della cultura e della società, ma credo che debba essere bilanciato. Non è giusto che il rispetto delle minoranze avvenga a scapito delle maggioranze, o viceversa. Tuttavia, evitare di festeggiare il Natale per rispetto delle minoranze di altre religioni non è la giusta soluzione per l'integrazione."

Il maestro Teo cercò di fare ancora più chiarezza: "Il modo giusto per rispettare chi crede in altre religioni è aprirsi alla diversità in tutte le sue forme. Parlando delle ricorrenze delle varie religioni e culture che ci circondano, esplorando usanze diverse, linguaggi e folclore, creiamo un ambiente in cui ci sentiamo tutti parte di una sola famiglia. Ognuno è libero di essere ciò che vuole e di credere in ciò che desidera. Siamo come petali di un unico fiore, con sfumature e forme uniche che insieme rendono il nostro mondo più ricco e interessante. Questo ci offre l'opportunità di aprire i nostri confini, ampliare i nostri punti di vista e confrontare le nostre esperienze con quelle di altre comunità. In questo modo, la crescita avviene attraverso la comprensione reciproca e l'apprezzamento delle diversità, contribuendo a formarci come individui più aperti, inclusivi e consapevoli. Quindi del Natale se ne deve parlare e si deve festeggiare perché è un evento fondamentale della nostra religione e della nostra società, ma allo stesso tempo, laddove ci sono alunni e alunne di altre religioni e culture, nelle classi e nelle scuole bisogna parlare delle loro festività e, nei limiti del possibile, festeggiare con loro come loro adesso lo fanno con noi".

E così, nella piazza rischiarata dal sole di Natale, il maestro Teo e la sua classe condivisero non solo gli auguri, ma anche un profondo senso di rispetto reciproco e unione. Un piccolo momento che avrebbe lasciato un'impronta duratura nei cuori di quei bambini e dei loro genitori.


Giorgio La Marca