LEZIONI DI SEMPLICITA'

22 Gennaio  2024

Giulia, una professoressa dall'aria severa, decise di trascorrere la pausa pranzo in un fast food accogliente non lontano dalla scuola. Non era mai stata lì, ma il freddo pungente la spinse ad entrare e approfittare del calore del locale nell’attesa di rientrare in classe. Ordinò una vaschetta di frittura e prese posto dirigendosi verso un tavolo indicato dalla commessa.

Con i compiti da correggere degli alunni nella borsa, pensò di sbrigare quella mole di lavoro proprio durante il pranzo per risparmiare così del tempo prezioso una volta a casa.

Mentre sfogliava i temi, un uomo anziano dalla folta barba bianca e dall’aspetto trasandato si sedette di fronte a lei. Giulia incrociò il suo sguardo abbastanza spazientita. L’uomo le fece un sorriso. Poco dopo, una giovane cameriera servì la vaschetta di frittura.

Giulia, con una delle forchettine in legno, prese un pezzetto di frittura dal piattino cercando di non perdere il filo di quanto stava leggendo. Pochi istanti, e anche l’uomo fece la stessa cosa: prese un’altra forchettina e infilzò un pezzetto di frittura dal piatto, assaporandolo con gusto.

Anche se i suoi occhi erano incollati agli esercizi dei suoi alunni, la professoressa notò quel comportamento: alzò la testa e guardò incredula e disgustata l’uomo.

"Assurdo!" pensò Giulia. Il vecchio le sorrise ancora, mentre gustava il suo boccone. In un'atmosfera surreale, la scena si ripeté nuovamente quando la professoressa prese un altro pezzo, e l'uomo fece lo stesso. Anche per il terzo, il quarto, e il quinto, finché nel piatto restò solo un’ultima prelibatezza.

Giulia, pensando che l’uomo l’avrebbe mangiato, era pronta con una delle sue frasi pungenti per umiliare quell’anziano insolente.

Ma, prima che potesse parlare, il vecchio prese una forchettina nuova e infilzò quella crocchetta porgendola alla donna.

"E’ l'ultima! È il pezzo più buono! Deve mangiarlo lei!" disse con un sorriso. Poi si alzò, fece un inchino con la testa, prese il vassoio vuoto e andò via.

La donna, incredula per quanto aveva visto e sentito, posò i compiti nella borsa e si alzò. Era sicura che non sarebbe più rientrata in quel fast food.

Uscendo, passò accanto alla cassa. La signorina che aveva emesso lo scontrino le disse: "Senta, ma non mangia?".

"Avrei voluto!" rispose Giulia. La cassiera indicò il tavolo vuoto con la sua porzione di frittura: “Quanto ha ordinato è lì sul tavolo che le ho assegnato!”.

La professoressa capì di aver fatto confusione nel prendere le indicazioni della donna all’ingresso e disse in maniera confusa: "Mi sono seduta erroneamente a quel tavolo!".

"Bene! Era con nonno Giustino! È una persona a cui vogliamo tutti bene, e gli offriamo il pranzo in cambio di qualche lavoretto" spiegò la cassiera.

Giulia si rese conto di aver giudicato ingiustamente l’anziano uomo. Nonno Giustino aveva condiviso il pranzo con lei con un sorriso generoso. Forse quello era l’unico pasto della giornata e lo aveva donato con generosità.

La professoressa, sentendo il peso del rimorso, lasciò tutte le sue cose sul tavolo, afferrò la sua porzione di frittura e uscì di corsa dal fast food, sperando di trovare nonno Giustino per chiedergli scusa.

Ma l'uomo era già andato via, lasciando dietro di sé una preziosa lezione sulla saggezza e sulla gentilezza a quella donna distratta dai suoi pensieri futili.


Giorgio La Marca