L'ULTIMA PORTA

20 Aprile 2024

L’imponente porta di legno marrone si aprì lentamente e i due entrarono nel lungo corridoio dalle pareti bianche.

I due uomini avanzavano silenziosamente, i loro piedi scaldi producevano un lieve fruscio sul pavimento levigato.

Avvolti nelle loro tuniche bianche, sembravano figure fuori dal tempo.

Il più anziano dei due posò delicatamente la mano sinistra sulla spalla del giovane, guidandolo con calma verso la porta posta all’estremità del corridoio.

Il giovane, visibilmente agitato, prese fiato e ruppe il silenzio: “Sarò pronto?”

“Mi fido di te!”, rispose il vecchio con serenità.

“Vorrei tanto che tu venissi con me!”.

“Sono con te sempre! In ogni istante. Anche se non mi vedrai, non temere!”, rassicurò il vecchio.

Il giovane si fermò e lo abbracciò.

Giunti davanti all’ultima porta, il vecchio poggiò le sue mani sulle spalle del giovane:

“Appena varcherai questa porta, non ricorderai nulla di tutto questo, fin quando non ritornerai” disse con un sorriso.

Poi, con un gesto giocoso, diede un pizzicotto sulla guancia del giovane prima di riabbracciarlo nuovamente.

“La cosa che mi conforta è sapere che al mio ritorno ci sarai tu ad aspettarmi qui!” disse il giovane commosso.

“Sarò qui, pronto a riabbracciarti!” rispose il vecchio con un occhiolino. “Adesso va’!”.

La porta si aprì e una luce accecante inondò la stanza.

“Signora è un maschio!”, annunciò l’ostetrica, mentre tagliava il cordone ombelicale.

“Benvenuto Andrea!”, esclamò la mamma con gli occhio pieni di gioia.

“Buona vita Andrea!” disse Dio chiudendo la porta dietro di sé.


Giorgio La Marca