Caparbietà e permalosità: la magia della cresciata

Introduzione a cura del Maestro Teo


Nella storia che state per leggere, troverete le parole e i sentimenti di una giovane autrice che, con sincerità e coraggio, si è raccontata attraverso le pagine di questo racconto. Ogni parola, ogni frase, porta con sé una parte del suo mondo interiore, fatto di sfide, passioni e imperfezioni.

Attraverso il suo racconto, possiamo scrutare il cuore di questa bambina coraggiosa, capace di affrontare con tenacia ogni ostacolo che la vita le pone davanti. La sua caparbietà e la sua determinazione la guidano lungo il cammino della crescita e della realizzazione personale, portandola a conquistare obiettivi in ogni campo della sua vita.

Tuttavia, dietro il suo fiero spirito si nasconde anche una fragilità: la permalosità. Questa tendenza a chiudersi in sé stessa di fronte ai rimproveri o agli appunti rappresenta una sfida per lei, un ostacolo da superare per crescere ancora di più.

Ma attraverso le pagine di questo racconto, non solo scopriremo la forza e la determinazione di questa giovane autrice, ma anche il suo desiderio di superare le proprie fragilità e diventare una persona migliore.

Vi invito dunque a immergervi nelle pagine di questo racconto e a lasciarvi trasportare dalla sincerità e dall'autenticità delle parole di questa giovane autrice.


Buona lettura,

Maestro Teo

Il racconto


Ciao, mi chiamo Maria, e voglio raccontarti un po' di me. Sono una bambina di dieci anni con una passione scatenata per tutto ciò che faccio. Dicono che il mio pregio principale sia la caparbietà. Sì, hai capito bene, quella testardaggine che mi fa mettere il cuore in ogni cosa che faccio. Che si tratti di un gioco, di una lezione a scuola o di una danza, ci metto tutta me stessa per raggiungere l'obiettivo che mi sono prefissata.

Ricordo ancora l'ultimo Natale, quando ho scartato un pacchetto un po' più grande del solito. Ecco apparire un paio di pattini splendidi. Non vedevo l'ora di indossarli e sfrecciare sulla pista del parco. Ma, all'inizio, non è stato tutto rose e fiori. Cadute, sbucciature e qualche lacrima. Tuttavia, la mia caparbietà ha avuto la meglio sulla paura. Ho passato giornate intere a imparare a pattinare senza inciampare, con la voglia di diventare sempre migliore.

Ma come ogni medaglia ha il suo rovescio, ho un difetto che a volte può rendere le cose un po' complicate: sono permalosa. Non sopporto i rimproveri o anche solo un semplice appunto. Quando qualcuno mi dice qualcosa che non mi piace, mi chiudo in me stessa, come se il mondo dovesse sparire per un po'.

Ora, permettimi di raccontarti una storia, una di quelle che mi vengono in mente mentre gioco nel mio mondo di fantasia. C'era una volta un regno incantato popolato da creature fantastiche. Al centro di questo regno, c'era una ragazzina di nome Sofia. La sua caparbietà era così forte che riusciva a trasformare ogni suo desiderio in realtà. Non c'era sfida che potesse fermarla: imparò a cavalcare draghi, a dipingere con le stelle e a ballare con le fate.

Ma c'era un'ombra nel regno, un folletto chiamato Benjamino. Il suo difetto era la sua natura permalosa. Ogni critica, anche la più costruttiva, lo faceva arrabbiare, e lui si isolava, portando tristezza al regno.

Un giorno, Sofia decise di aiutare Benjamino a superare la sua permalosità. Con dolcezza e pazienza, gli insegnò che le critiche potevano essere un'opportunità di crescita. Benjamino, con il tempo, imparò a vedere oltre l'apparenza e a comprendere che ogni consiglio era un dono.

Così, insieme, Sofia e Benjamino trasformarono il regno, rendendolo un luogo di magia e accettazione, dimostrando che la caparbietà e la capacità di accettare i propri difetti possono rendere il mondo un posto migliore.