La felicità è di casa: storie del quartiere Salicelle

Introduzione a cura del Maestro Teo


Tra le stradine del quartiere Salicelle, in un angolo di Afragola, si snoda la vita di un piccolo autore, un bambino che, con occhi brillanti, ci conduce in un mondo di amore e felicità. In questa storia, il suo obiettivo è chiaro: catturare la magia quotidiana che si nasconde tra le mura di casa e al di là, nelle strade piene di storie e sorrisi. Ma c'è qualcosa di non scritto, una capacità innata di vedere il bello in ogni momento, trasformando le piccole esperienze in grandi avventure. Attraverso le parole del giovane narratore, esploreremo il tessuto sociale del quartiere, dove ogni saluto è un capitolo breve e affettuoso di vita quotidiana. Le visite con la mamma nel vicinato diventano avventure straordinarie, arricchite dai racconti dei nonnini e nonnine, veri custodi di storie senza tempo. I venditori ambulanti diventano artisti di strada, portando gioia sotto le finestre e regalando risate al piccolo autore che si diverte a imitarli con il suo megafono giocattolo. In questa porzione di mondo, il bambino ci insegna che la felicità è contagiosa, un'esperienza che si moltiplica quando condivisa. La sua storia diventa un inno alla forza della comunità, dove cuori si legano e ogni giorno si trasforma in un capitolo di avventure collettive.

Benvenuti nel quartiere Salicelle, dove la felicità è davvero di casa.


Buona lettura,

Maestro Teo

Il racconto


Vivo ad Afragola, nel quartiere Salicelle, insieme alla mia famiglia splendida. Condivido la casa con il papà, la mamma, un fratellino più piccolo, un gatto bizzarro e un cane sempre pronto a scodinzolare. La mia vita è un mosaico di amore, ma la felicità che cerco va oltre le mura di casa.

Il mio giorno inizia nel cuore del quartiere, dove tutti si conoscono e ogni saluto è un racconto breve di vita quotidiana. Il palazzo in cui vivo è come una grande famiglia estesa, legata da storie condivise e piccoli gesti gentili.

Spesso, la mamma e io facciamo visite nel vicinato. Non nego che la mamma sia una chiacchierona incallita, il che significa che le nostre uscite richiedono tempo extra. Ma c'è sempre un lato positivo: biscotti da assaporare, cioccolate calde da gustare mentre la mamma si gode le chiacchiere. Mentre lei conversa, io gioco con gli amici e amiche creando legami e amicizie. Le case senza bambini sono abitate da nonnini e nonnine, veri custodi di storie senza tempo, fanno sì che ogni minuto con loro sia prezioso. Ascoltare quei racconti mi fa fantasticare e viaggiare con la mente. Ogni visita diventa un'avventura.

Ma la vera gioia arriva con i venditori ambulanti che percorrono le strade. Le loro voci vibranti e gli annunci accattivanti mi fanno ridere, e spesso mi diverto a imitarli quando torno a casa con un megafono giocattolo che mi ha regalato Babbo Natale. Sono come artisti di strada che portano gioia direttamente sotto le nostre finestre.

Nel mio piccolo mondo felice, ho imparato una lezione importante: la felicità è contagiosa. Abbiamo bisogno l'uno dell'altro, dobbiamo essere uniti. Non siamo isole separate, siamo una comunità che trova forza nella condivisione di gioie e sorrisi. La felicità si moltiplica quando la condividiamo, rendendo ogni giorno un capitolo di avventure collettive e cuori legati insieme nella magia del quartiere Salicelle.